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Compliance senza compromessi: come il Private Cloud di CDLAN risponde a NIS2 e GDPR​

Scritto da CDLAN | 18.11.2025

Le aziende operano in un contesto normativo sempre più articolato, dove la sicurezza dei sistemi informativi, la continuità operativa e la protezione dei dati sono priorità assolute. In questo articolo scopriremo perché il private cloud di CDLAN rappresenta una risposta concreta non solo alle esigenze di performance, scalabilità e flessibilità delle aziende, ma anche al crescente bisogno di conformità imposto dall’ecosistema normativo nazionale ed europeo.

La compliance normativa guida le strategie cloud

Nell’ultimo decennio, il panorama normativo nazionale e internazionale ha visto un’intensificazione significativa sul fronte della governance dei dati e dei sistemi informativi. I motivi sono evidenti: qualsiasi business è ormai digitalizzato e un’interruzione dei sistemi IT può compromettere servizi critici, dalla sanità alle infrastrutture, fino al settore finanziario. Come se non bastasse, l’aumento del valore economico dei dati rende il cybercrime sempre più aggressivo, innovativo e strutturato. 

In questo contesto, il legislatore è chiamato a tutelare la continuità operativa delle infrastrutture digitali, la sicurezza di dati e applicazioni, e la triade CIA del dato, ovvero confidenzialità, integrità e disponibilità. A ciascuno di questi ambiti, ampi e trasversali, corrispondono normative sempre più stringenti e con sanzioni rilevanti.

Una panoramica sul framework normativo europeo, tra GDPR e NIS 2

In un panorama normativo molto articolato, frutto dell’intreccio tra normative generali e settoriali, nazionali ed europee, sono due i riferimenti imprescindibili per le organizzazioni che gestiscono informazioni sensibili e/o erogano servizi rilevanti per il tessuto economico e sociale: GDPR e NIS 2. 

Il GDPR impone criteri stringenti sulla raccolta, gestione, conservazione e trasferimento dei dati personali. Le responsabilità legate al tracciamento degli accessi e alla minimizzazione del rischio di violazioni dei dati non sono più delegabili: l'organizzazione deve essere in grado di dimostrare l'adeguatezza e l'efficacia delle misure adottate, mantenendo la supervisione anche sui servizi esternalizzati. La questione della localizzazione dei dati, centrale nel dibattito che si è sviluppato attorno al GDPR, si intreccia direttamente con l’architettura del cloud, perché infrastrutture distribuite su scala globale rendono più complesso sapere dove risiedono davvero i dati. E quando questi finiscono fuori dallo Spazio Economico Europeo, il rischio di non conformità – e delle relative sanzioni – aumenta. 

La Direttiva NIS2, dal canto suo, alza l’asticella sul fronte della sicurezza e della resilienza informatica. Pensata per rafforzare la protezione dei soggetti che forniscono servizi essenziali o critici, dalla sanità all’energia, il dettato normativo impone requisiti stringenti in materia di continuità operativa, gestione dei rischi cyber e controllo sulla supply chain. 

Un aspetto particolarmente rilevante riguarda proprio il perimetro di applicazione: pur rivolgendosi direttamente solo ad aziende di dimensioni medie e grandi, considerate importanti o essenziali per l’economia e la società, la Direttiva assegna loro la responsabilità della sicurezza della catena di fornitura. Ciò significa che anche i loro fornitori, spesso PMI formalmente escluse dal perimetro NIS2, sono chiamati ad adeguarsi a standard di sicurezza più elevati per non essere esclusi dalle gare e perdere i loro clienti.

Cloud, compliance e il valore del private cloud

Quasi tutti i servizi digitali, dalla gestione documentale ai sistemi ERP, si basano su infrastrutture cloud. I punti di forza di questo modello, come scalabilità, flessibilità, accesso a tecnologie innovative e resilienza nativa, devono quindi conciliarsi con un quadro normativo sempre più esigente in termini di sicurezza, tracciabilità e controllo dei dati.

Il cloud non è, di per sé, conforme o non conforme. A fare la differenza sono le caratteristiche dell’infrastruttura e soprattutto le garanzie offerte dal provider in termini di localizzazione dei dati, isolamento delle risorse, controllo degli accessi, logging, continuità operativa e gestione della sicurezza. In quest’ottica, scegliere un fornitore in grado di dimostrare trasparenza, governance e accountability diventa una decisione strategica per qualsiasi realtà sottoposta, direttamente o indirettamente, agli obblighi normativi.

Il private cloud, in particolare, è una risposta concreta alle sfide della compliance. A differenza delle soluzioni di cloud pubblico, basate su modelli multi-tenant e infrastrutture distribuite, il private cloud offre ambienti dedicati, maggiore controllo su ogni componente dell’architettura, controllo e tracciabilità completa delle operazioni, nonché la possibilità di garantire che i dati restino all’interno di confini giuridici ben definiti.

Perché scegliere il private cloud di CDLAN? 8 motivi concreti

CDLAN offre alle imprese un’infrastruttura cloud ad alte prestazioni, interamente localizzata in Italia e progettata per chi non accetta compromessi su affidabilità, sicurezza e compliance. L’architettura si fonda su due data center proprietari: C21, una struttura Tier IV compliant situata a Milano nel cuore del Caldera Park, il principale hub italiano per le reti IP, ed E100 a Roma, collegato tramite un backbone ridondato da 100 Gbps. 

Questa configurazione assicura massima flessibilità, velocità e resilienza, oltre a rappresentare la base ideale per piani di Disaster Recovery conformi alle normative vigenti. 

Grazie a questa solida architettura infrastrutturale, CDLAN è in grado di sviluppare soluzioni di private cloud su misura, che garantiscono performance elevate e supportano pienamente i requisiti di conformità richiesti da normative come GDPR e NIS2. Di seguito, 8 punti chiave che sintetizzano il valore aggiunto offerto da CDLAN per chi cerca una piattaforma cloud compliance-ready.

Data Sovereignty garantita: i dati restano in Italia

Grazie ai data center C21 (Milano) ed E100 (Roma), entrambi situati e gestiti in Italia da personale CDLAN, tutti i dati vengono elaborati e conservati all’interno del territorio nazionale. Si tratta di un requisito fondamentale la garanzia di conformità alla normativa europea.

Infrastruttura proprietaria

CDLAN gestisce internamente ogni componente dell’infrastruttura: rete, storage, computing e sicurezza. Questo assicura un controllo totale, sia operativo che di governance, su ogni livello della piattaforma.

Sicurezza integrata “by design”

L’architettura cloud è progettata per includere nativamente segmentazione della rete, crittografia, autenticazione multi-fattore (MFA), logging centralizzato e backup regolari; tutto ciò, non come servizi opzionali, ma come parte integrante della piattaforma.

Ambienti dedicati e isolamento totale

L'architettura private cloud di CDLAN prevede che ogni cliente operi con risorse completamente isolate: zero cotenancy e zero condivisione delle risorse con altri soggetti. Questo garantisce performance costanti, riduce radicalmente il rischio di data breach e facilita la compliance normativa.

Continuità operativa e disaster recovery integrato

Back-up automatizzati e piani di ripristino tra i data center di Milano e Roma consentono a CDLAN di offrire garanzie di continuità operativa elevatissime, in linea con il dettato della normativa NIS 2. In più, l’infrastruttura è monitorata da CDLAN che reagisce in forma proattiva a qualsiasi evento ed anomalia, con operatività 24x7.

Tracciabilità e monitoraggio a supporto della compliance

Tutti gli accessi e le operazioni sull’infrastruttura sono tracciati e i log vengono conservati in base a policy definite. Questo supporta gli audit GDPR e la verifica degli obblighi imposti da NIS 2.

Compliance ready: predisposizione audit e controlli

La piattaforma è nativamente predisposta per agevolare verifiche di conformità. In qualità di fornitore essenziale e quindi soggetto alla normativa NIS 2, CDLAN è già pronta ad aderire ai requisiti di sicurezza e resilienza più stringenti.

Servizio personalizzato con relazioni dirette

Ogni progetto viene seguito in modo tailormade: configurazioni, parametri di sicurezza, e conservazione log possono essere definiti ad hoc per allinearsi alle specifiche esigenze di compliance del cliente.