Secondo la Cloud Native Computing Foundation, i data center utilizzano attualmente il 2% dell'energia mondiale, ed è previsto che arrivino al 12% nel 2040, complice la digitalizzazione accelerata di tutti i settori economici, l’aumento esponenziale dei volumi di dati e il sempre maggiore ricorso a carichi di lavoro ad alta intensità come l'intelligenza artificiale. “Il consumo energetico dei data center – sostiene la stessa fonte - causa la metà delle emissioni di gas serra (GHG) di Paesi come la Germania o il Giappone”, e questo è più che sufficiente per spiegare la tendenza verso il Green Data Center.
Tra tutte le definizioni esistenti, TechTarget sembra inquadrare perfettamente il fenomeno descrivendo il Green Data Center come una struttura in cui “i sistemi meccanici, di illuminazione, elettrici e informatici sono progettati per massimizzare l'efficienza energetica e per ridurre al minimo l'impatto ambientale”.
Il fenomeno Green Data Center rientra quindi nel macrocosmo di soluzioni e inziative volte a ridurre l’impatto ambientale della digitalizzazione (Green Computing), un tema affascinante e interdisciplinare che tocca svariati domini, tra cui:
Investire nella sostenibilità del proprio data center oppure affidarsi a fornitori sensibili ai parametri ESG (Ambientali, Sociali e di Governance) è una decisione oculata.
Per definizione, un Green Data Center una struttura tecnologicamente allo stato dell’arte, che si differenzia dalle altre perché integra il concetto di sostenibilità in tutto il suo ciclo di vita, dalla progettazione alla costruzione, dall’operatività quotidiana alla continua manutenzione e aggiornamento. Per le aziende e i provider, intraprendere la strada della sostenibilità rappresenta un investimento significativo, che viene però ripagato da una serie di benefici:
Quest’ultimo aspetto merita un approfondimento. Negli ultimi anni, le aziende si sono dimostrate sempre più attente al tema della sostenibilità, che rappresenta non soltanto un dovere morale ma un fattore di modernizzazione e di innovazione. A tutto ciò si aggiunge una forte attenzione al tema da parte degli enti regolatori, nazionali ed Europei: a titolo d’esempio, nell’ambito del Green Deal europeo rientrano proposte di misure atte proprio a migliorare l’efficienza energetica dei data center. Per questo diventa sempre più centrale non solo puntare a un rinnovamento in chiave green delle proprie strutture, ma anche (e soprattutto) affidarsi a provider che credano fortemente nel valore della sostenibilità e la integrino nella propria offerta.
La realizzazione di un Green Data Center è un argomento di estrema complessità, poiché coinvolge la struttura in termini sistemici, a partire dal design degli edifici e degli impianti fino a tutte le tecnologie impiegate.
Un indicatore importante per valutare gli investimenti in termini di sostenibilità del data center è il PUE, ovvero il Power Usage Effectiveness, che rappresenta il rapporto tra il consumo energetico totale e quello specifico degli apparati informatici. Più il rapporto si avvicina a 1, più l’azienda è stata virtuosa nel minimizzare i consumi non direttamente imputabili agli apparati informatici, che a loro volta possono poi avvalersi di tecnologie green.
Senza pretese di completezza, ma per fornire un quadro sintetico degli elementi che condizionano la sostenibilità del data center riportiamo:
Per quanto si tratti di un’attività complessa, l’implementazione di un green data center rappresenta un passo fondamentale per gestire l'impatto ambientale della digitalizzazione e la crescente richiesta energetica dell'industria IT. Tecnologie, processi e strutture sono già disponibili: sta alle imprese decidere se e quanto essere virtuose.