Il Recovery Time Objective (RTO) è il tempo massimo che un sistema, un'applicazione o un'infrastruttura IT può rimanere fuori servizio prima che l’interruzione provochi un danno inaccettabile per il business. Più il processo è critico, più l’RTO sarà basso, fino a diventare quasi nullo in contesti mission-critical come banche, sanità o piattaforme e-commerce.
Definire correttamente l’RTO è il primo passo per costruire un piano di continuità operativa efficace. Un RTO di 15 minuti, ad esempio, implica che i sistemi debbano essere ripristinati entro quel tempo, utilizzando tecnologie e soluzioni capaci di garantire una risposta così rapida.
Per approfondire il contesto strategico in cui si inserisce questa metrica, può essere utile adottare un disaster recovery plan.
Il Recovery Point Objective (RPO) indica la quantità massima di dati che un’azienda può permettersi di perdere in caso di incidente, misurata in termini di tempo.
Un RPO di 30 minuti significa che l’azienda può tollerare la perdita di al massimo mezz’ora di dati. Se il backup o la replica dei dati viene eseguito ogni ora, l’RPO sarà pari a 60 minuti, e così via. Per processi altamente sensibili, l’RPO può essere ridotto a pochi secondi, richiedendo soluzioni di replica continua.
Questa metrica è strettamente legata alla frequenza e alla strategia di backup, e va definita con attenzione per ciascun sistema o processo aziendale.
Sebbene RTO e RPO siano spesso citati insieme, si riferiscono a due concetti distinti ma complementari. Ecco le differenze principali:
Non esistono formule universali per determinare RTO e RPO: tutto dipende dal contesto specifico dell’organizzazione. Il calcolo parte da un’attenta Business Impact Analysis (BIA), che aiuta a quantificare i rischi e a stabilire le priorità.
Ecco i passaggi fondamentali da seguire:
Questo approccio consente di progettare una strategia di disaster recovery calibrata sulle reali esigenze operative e di business.
RTO e RPO sono profondamente correlati e vanno sempre considerati insieme. Un RPO molto basso, ad esempio, garantisce che i dati siano più aggiornati e disponibili nel momento in cui si attiva il ripristino, contribuendo a ridurre anche l’RTO complessivo.
Entrambe le metriche sono fondamentali per progettare un piano di business continuity e disaster recovery efficace, ed è proprio sulla loro interdipendenza che si basa la resilienza operativa dell’azienda.
Non esistono strumenti che misurano direttamente RTO e RPO in automatico, ma esistono diverse soluzioni tecnologiche che aiutano a rispettare gli obiettivi definiti. Ecco le principali:
CDLAN, grazie alle sue infrastrutture e competenze, è in grado di progettare architetture resilienti e scalabili che aiutano le aziende a centrare RTO e RPO realistici, efficienti e sostenibili.